Dogs of War è un gioco da tavolo per 3-5 giocatori ed una partita ha una durata che supera di poco l’ora di gioco. E’ il nuovo titolo di Paolo Mori un game designer, italiano, che ha al suo attivo già alcuni titoli di un certo spessore come Libertalia, Augustus e Vasco da Gama. Dogs of War è ambientato in un mondo di fantasia dove sei potenti casate si sfidano sul campo di battaglia utilizzando degli spietati mastini da guerra che si vendono al miglior offerente di anno in anno se non di battaglia in battaglia. I giocatori interpretano proprio uno di questi particolari capitani di ventura. La partita dura quattro turni, che rappresentano anni di guerra, al termine dei quali viene proclamato vincitore il mastino della guerra che avrà appoggiato, nel corso della partita, le casate uscite meglio dalla lunga guerra. Dogs of War si basa essenzialmente sul piazzamento lavoratori che in questo caso sono i capitani ed i loro eserciti che partecipano alle varie battaglia parteggiando per l’una o l’altra casata. Ogni turno è suddiviso in tre fasi: preparazione, arruolamento e combattimento.
Nella fase di preparazione si allestisce il board che cambia ad ogni turno e ad ogni partita. Estremamente improbabile beccare due partite del tutto uguali. Il board è modulabile anche in base al numero di giocatori in modo da evitare che un giocatore possa farsi la sua bella strategia senza essere disturbato dagli altri. Dogs of War prevede che si debba prestare grande attenzione alle mosse degli altri, non farlo significa avvantaggiare pesantemente un avversario. Nella fase di preparazione si allestiscono i campi di battaglia. Ogni campo di battaglia, da uno a tre, è formato da spazio casata A, spazio casata B, plancia ricompense casata A, plancia ricompense casata B e premio per la fazione vincente. A destra di ogni campo di battaglia c’è un segnapunti che si sposta verso l’alto o verso il basso a seconda della casata che sta prevalendo nello scontro. Nei sei spazi casata che ci sono sul board ad ogni turno vengono sorteggiate le casate presenti nel gioco che si sfideranno in battaglie campali uno contro uno. Quindi durante una partita di Dogs of War una casata combatterà, se si utilizza tutto il board, quattro battaglie.
La plancia delle ricompense, una per casata, va a delineare i premi che i capitani di ventura si portano a casa se decidono di sostenere una casata piuttosto che un’altra. Da tenere conto che, a meno di carte speciali, un capitano che sostiene una casata non può sostenere anche l’avversario di questa casata, quindi è una scelta fondamentale. Le ricompense sono di vario tipo: denaro, punti vittoria, rinforzi per l’esercito, un maggior numero di capitani, scudi influenza, carte tattica e altro. Il premio per la fazione vincitrice consiste in cose molto simili alle ricompense per gli schieramenti. Una volta completata la preparazione dei campi di battaglia si passa allo schieramento degli eserciti.
La fase di arruolamento è molto semplice. Ogni giocatore, a cominciare dal primo, investe i propri averi nell’acquisto di militari. Ci sono quattro tipi diversi di militari: soldati, archibugieri, cavalieri e macchine da guerra che hanno un costo da 1 a 4 monete e una potenza da 1 a 7 di forza, rispettivamente. I militari non si distinguono per altre caratteristiche che non siano il costo e la forza in battaglia. Quando un giocatore ha terminato la sua fase di arruolamento passa la mano a quello immediatamente alla sua sinistra e così via fino a quando tutti non hanno giocato.
La fase di combattimento è il cuore di Dogs of War. A turno ogni giocatore piazza un capitano e un militare a sostegno di una delle casate in lotta. Le regole da seguire sono sostanzialmente due. Innanzitutto non si può piazzare un capitano se non c’è anche il militare di supporto e viceversa. In seconda battuta non è possibile piazzare un proprio capitano con relativo militare da ambo i lati di una battaglia. Bisogna fare una scelta precisa. In questa fase è possibile giocare una carta tattica. Sono una sorta di manovre speciali che creano scompiglio nelle fila del nemico o procurano vantaggi enormi ai nostri capitani. Una volta piazzato il capitano si percepisce la relativa ricompensa se prevista dalla plancia e si aumenta il punteggio della casata in base al punteggio di forza del militare che abbiamo giocato. Si va avanti così fino a quando i giocatori non hanno piazzato tutti i capitani e relativi militari possibili e/o voluti.
Il risultato della battaglia è istantaneo perchè il segnalino relativo si muove ad ogni piazzamento. La prima conseguenza della battaglia e l’avanzamento della casata vincitrice sul percorso delle casate. Nel caso di una vittoria da quindici punti, che è il massimo divario possibile, allora lo sconfitto deve arretrare di un punto sul percorso delle casate, mentre il vincitore avanza di ben due punti. Per quanto riguarda i capitani si premiano tutti quelli che hanno almeno un capitano sul lato vincente e prendono tanti punti quanti sono i capitani sul lato sconfitto. Inoltre chi ha mandato più capitani sul lato vincente porta a casa anche il premio battaglia. Si procede così con tutti i campi di battaglia e per tutti e quattro i turni. Quello che cambia è il numero di capitani a disposizione, si parte con minimo tre e si finisce all’ultimo turno con minimo cinque. Tutte le risorse conquistate dai giocatori finiscono dietro uno schermo personale. Alla fine del quarto turno si valutano i punteggi delle varie casate e i giocatori prendono tanti punti per ogni scudo influenza di quella casata. Ad esempio se la casata Talbot ha totalizzato quattro punti sul percorso delle casate ogni scudo influenza di quella casata varrà quattro punti. A questi punti si sommano quelli conquistati durante il gioco, i punti dovuti alle monete, alle carte tattica inutilizzate, ai militari inutilizzati e alla carta sostegno segreta presa a inizio partita. Chi ha più punti vince. A completare il quadro c’è il fatto che ogni giocatore ha delle abilità speciali che sono sempre attive. Si può scegliere di giocare utilizzandole o non utilizzandole, una scelta consigliata per chi ha sempre il dubbio che un gioco asimmetrico sia bilanciato oppure no. Dogs of War è tutto qui.
Dogs of War è un ottimo gioco. Poche regole, grande varietà di situazioni da considerare, partite sempre diverse, possibilità notevole di mettersi i bastoni tra le ruote e cambiare il verso della partita con le carte tattica giocate al momento giusto. Le regole sono veramente poche, il gioco si spiega in cinque minuti ed è facilmente approcciabile anche da chi non ama i giochi di questo genere. Le meccaniche sono ben concordate tra loro e si riesce tranquillamente a stare dentro i tempi previsti sulla scatola. La componentistica, in particolare le miniature dei capitani, è di gran livello ed aiuta molto. L’ambientazione, nonostante il pregevole lavoro narrativo fatto in coda al regolamento, non si sente molto. Il gioco è un german game ed all’ambientazione sostituisce la voglia continua di sfidarsi per scoprire chi prevale. Il gioco è indipendente dalla lingua e il regolamento è stato tradotto in italiano a cura della Pendragon Game Studio. La rigiocabilità e la variabilità sono ottime perché ad ogni turno cambiato tutti i parametri dei campi di battaglia. Dogs of War lo potrete trovare tranquillamente allo stand Pendragon a Lucca Comics and Games o in giro per i vari store italiani. Il prezzo si aggira intorno ai sessanta euro. Consigliatissimo.